CSV Milano vince la sfida dell’emergenza:  formati quasi 1000 nuovi volontari

CSV Milano vince la sfida dell’emergenza: formati quasi 1000 nuovi volontari

“Non è la specie più intelligente che sopravvive, e nemmeno la più forte, ma quella più predisposta ai cambiamenti.” Charles Darwin

Potrebbe sembrare eccessivo paragonare il cambiamento, che le organizzazioni hanno dovuto affrontare in questi mesi di emergenza, con la teoria evoluzionistica di Charles Darwin, ma in realtà le sfide affrontate da molte associazioni sono state tante e di grande importanza.

CSV Milano, come tante organizzazioni, si è trovato immerso nell’ emergenza sanitaria che ci ha coinvolto tutti e ha scelto pur rispettando le direttive sanitari di stare vicino ai suoi utenti pur se in modalità on line.  Università del volontariato®, già avviata ad ottobre 2019 e nel pieno delle sue attività formative, ha reagito all’ emergenza rivoluzionando il modo di offrire e gestire la formazione. In pochissimi giorni ha esteso numeri e funzioni della piattaforma di formazione a distanza ed ha accompagnato docenti e studenti ad una nuova modalità di formazione prima poco utilizzata: la formazione via webinar.

Una sfida ed un’opportunità anche per molte organizzazioni del Terzo Settore come racconta Sibel Seckin di Emergency: “Tutti i corsi che seguivo prima dell’emergenza e avrei seguito a febbraio/marzo in classe sono stati tenuti sulle piatteforme digitali. Anche la mia associazione ha optato questa soluzione per i nostri corsi professionali. Alcuni organizzatori sono riusciti a riorganizzarsi più velocemente, a partire da metà marzo, alcuni organizzatori sono partiti più avanti, però tutti si sono adeguati al nuovo contesto.”

La strada scelta da CSV Milano è stata quella di puntare sulla Formazione a Distanza, come spiega Patrizia Bisol, responsabile del progetto Università del Volontariato®:

“La nostra scelta è stata quella di trasferire tutta l’offerta formativa sulla nostra piattaforma per la formazione a distanza, con un investimento economico per potenziare la piattaforma e con un investimento di capitale umano per acquisire le competenze necessarie a gestire efficacemente i seminari webinar. Un grande sforzo anche da parte dei docenti, ai quali è stato chiesto di rivedere contenuti e modalità dei corsi, così che fossero fruibili on line. Abbiamo prodotto soluzioni e strumenti e messo in campo tutta la nostra competenza nell’elaborare non solo manuali d’uso ma anche soluzioni creative.”

Anche le riflessioni di Alberto Prada di Informatici senza frontiere e corsista di Università del volontariato©, fanno emergere le potenzialità della soluzione adottata: “Per le attività di formazione, Ciessevi e Univol, hanno ridefinito in tempi brevi i corsi a cui ero iscritto e inserito di nuovi. Viene utilizzato un ottimo strumento on-line di gestione della formazione, semplice, intuitivo ed efficace. Consente una buona interazione in tempo reale con tutti i partecipanti tramite video, audio e chat. Ottima anche la possibilità di condividere slide, file e filmati. Gli eventi possono essere registrati e si possono di svolgere esercizi, con uno spazio di domande e confronto.”

L’ affiancamento alle nuove modalità di formazione è stato fornito anche ai docenti: Massimiliano Zinesi, docente Univol ed esperto di sicurezza e prevenzione rischi, sottolinea l’importanza del supporto tecnico garantito da Ciessevi nella fase di transizione dei corsi dalla presenza in aula alla realizzazione online tramite la piattaforma di Formazione a Distanza. Così dice il docente: i consigli ricevuti “mi hanno consentito comunque di percepire lo stato dell’aula e di mantenere viva l’attenzione dei discenti, avendo uno scambio in tempo reale con loro e riuscendo anche a gestire le domande senza particolari formalismi e o particolari vincoli.”

L’emergenza Covid-19 ha, quindi, accelerato un processo di aggiornamento digitale da tempo discusso e immaginato.

In questo periodo di distanziamento forzato paradossalmente il pubblico è aumentato e sono stati coinvolti nuovi corsisti.

Università del volontariato ha raggiunto in 3 mesi da marzo a giugno 2020, 1305 partecipanti alle lezioni on line.

 Le piattaforme di formazione permettono di raggiungere molte più persone contemporaneamente e la comodità di non doversi “spostare da casa e di poter partecipare quasi in pigiama” ha permesso una maggiore fruibilità da parte di nuovi corsisti e un risparmio di tempo e di soldi per gli spostamenti per arrivare presso la sede del corso.

L’aula on line è profondamente diversa dall’aula in presenza sottolinea Glenda Pagnoncelli, formatore Ciessevi: “mancano tutti gli elementi del linguaggio non verbale che permettono ad un docente di cogliere il clima d’aula, di percepire se i corsisti stanno seguendo la lezione, se ci sono alcune difficoltà.

Cambia l’interazione stessa tra docente e corsisti e devono essere modificate le proposte didattiche per poter garantire comunque l’apprendimento. Manca anche lo scambio di opinioni ed esperienze tra corsisti che nelle nostre aule è sempre stato fondamentale. Il docente ha dovuto e deve reinventarsi, deve arricchire le sue competenze comunicative a partire dal tono della voce, dalla capacità di mantenere viva l’attenzione di corsisti che a volte nemmeno vede e che sa che sono collegati ma spesso silenti e deve saper creare occasioni di attivazione.”

La formazione on line non ha gli stessi tempi di quella in aula, è tutto molto più veloce e l’attenzione del corsista si mantiene per tempi minori, quindi è utile che il docente sappia realizzare brevi video o info-grafiche che riattivino l’attenzione e che sappia reinventare il materiale didattico a partire dalle slide introducendo elementi visuali che sintetizzino i concetti e rimangano più facilmente impressi nella memoria dei discenti.

Ottime soluzioni, per tener viva la partecipazione, sono gli strumenti on line per l’interazione: sondaggi, quiz per i partecipanti, lavagne interattive per raccogliere le opinioni ed introdurre brainstorming, o ancora attivare stanze per fare lavori di gruppo con il docente che “entra virtualmente nelle le varie stanze” per monitorare il lavoro e dare assistenza laddove i corsisti la necessitino.

Ribadisce ancora Alberto Prada: “ho apprezzato inoltre un aspetto innovativo: il docente ha la possibilità di attivare sondaggi in tempo reale, con domande a risposta multipla, recepire l’esito finale e rimodulare l’attività formativa. Anche questi metodi hanno consentito di simulare l’attività che di solito viene svolta in aula.”

“Secondo me la formazione, in questo periodo, è diventata più fruibile ed accessibile grazie alla tecnologia. Se rimane imprescindibile, dal mio punto di vista, il momento umano e relazionale che sta dietro ad ogni tipo di corso o insegnamento, il COVID ha insegnato che ciò che conosciamo o pensiamo di conoscere non è sufficiente per affrontare le sfide che il futuro ci pone innanzi. Per questo, complice il maggior tempo disponibile, la possibilità di non doversi fisicamente spostare da una parte all’altra della città, la possibilità di elaborare le informazioni con maggiore calma, ha reso le persone più disponibili e attente alla formazione, diversamente declinata. Secondo me, il COVID ha dunque dato un’opportunità, che difficilmente, in altro modo, le persone avrebbero colto.”, sostiene Elena Masato della LILT.

Ora che le riaperture ci fanno riavvicinare agli standard pre-covid non dobbiamo perdere l’insegnamento di questi mesi: una formazione “blended” (ibrida) in cui alcuni contenuti teorici saranno online, permettendo a così a tante persone di seguire comodamente da casa o dall’ufficio i corsi e raggiungendo anche chi vive non nel nostro contesto territoriale, ed integreremo le parti esperienziali in presenza, con aule partecipate in cui concretizzare con esercitazioni i contenuti teorici, sperimentare, confrontarsi in modo più diretto.

Ci piacerebbe che questa diventasse una strada percorribile anche per il futuro per tutte le sedi di Università del Volontariato® e per coloro che ovunque si trovino vorranno continuare a crescere insieme a noi, affiancando la formazione in aula con la Formazione a Distanza” conclude Patrizia Bisol.

Se da un lato le organizzazioni come Ciessevi Milano sembrano andare verso un consolidamento di queste nuove opportunità e servizi, dall’altro le sfide da affrontare sono ancora tante e alcune dipendono dalla capacità del Terzo Settore e della società di adattarsi ad una nuova realtà.

Le persone continueranno a mostrarsi interessate alla Formazione a Distanza anche dopo la fine del periodo di emergenza?

Si riuscirà a ridurre lo storico e cronico “digital divide”, abilitando sempre più persone all’accesso alla Formazione a Distanza e al mondo digital in generale?

Spesso le criticità non sono tanto le competenze digitali e la formazione, quanto piuttosto una rete internet da migliorare e/o computer obsoleti.

È evidente che molto dipenderà dalle scelte e dagli investimenti che lo Stato e gli Enti Pubblici promuoveranno in futuro, ma è altrettanto vero che la necessità di adattarsi ai cambiamenti e raccogliere le nuove sfide determinerà la capacità del Terzo Settore di crescere e di strutturarsi in maniera efficiente ed efficace, la capacità di attrarre investimenti e risorse economiche, sociali e umane.

Un concetto ribadito in maniera chiara anche dal prof. Giorgio Fiorentini dell’Università Bocconi di Milano, docente anche in Università del volontariato®: “Un management decisamente capace di leggere il contesto che cambia con un approccio “disruptive” e con una resilienza spinta verso l’operatività senza indulgere in soste ed in rallentamenti. Questo vuol dire assumere rischi, se così non sarà il Terzo Settore ed in Volontariato rischiano una emarginazione determinata dalle barriere tecnologiche e dalla concorrenzialità del privato e del pubblico.”

Guarda la presentazione dei dati sulla Formazione a distanza