Bbetween Voluntary Work: universitari a “scuola” di volontariato

La certificazione delle competenze passa anche dal volontariato. Gli studenti dell’Università Bicocca, grazie alla partecipazione al percorso Bbetween Voluntary Work, a cui ha collaborato Ciessevi, hanno potuto certificare le competenze acquisite nel volontariato in uno degli Open Badge Bicocca.

Gli Open Badge sono certificazioni digitali di skill appresee tramite lo svolgimento di attività extracurriculari, internazionalmente riconosciuti e spendibili nei curriculm vitae elettronici e sui social network. Inoltre, le attività certificate sono inserite nel Diploma Supplement Europeo. Bbetween Voluntary Work è la sezione di Bbetween di dedicata all’impegno sociale. Sono proposti percorsi guidati di introduzione alle attività di aiuto e sostegno, mirate alla formazione e alla qualificazione di volontari. Tutto questo è realizzato grazie a un protocollo tra Università Bicocca e Ciessevi.

È facile immaginare che, come prima sperimentazione della valutazione del valore civico personale, i numeri a livello quantitativo non sono notevoli, mentre è importante il livello qualitativo del lavoro svolto. L’opportunità di mettersi alla prova su una tematica nuova come quella della certificazione delle competenze in ambito accademico, è stata molto stimolante per Ciessevi. Infatti, grazie all’Università del Volontariato, è stato concepito un percorso strutturato in quattro fasi: orientamento, formazione, svolgimento del tirocinio e valorizzazione dell’esperienza.
Orientamento: un colloquio su misura per ogni studente per individuare l’ente di volontariato più pertinente dove svolgere il tirocinio.
Formazione: una giornata in aula rivolta al gruppo dei candidati per costruire una “base comune” di significati e significanti relativi al mondo del volontariato e dell’associazionismo sulla quale poi realizzare l’esperienza pratica di tirocinio.
Svolgimento tirocinio: attività di volontariato nell’ente individuato.
Valorizzazione dell’esperienza: elaborazione dell’esperienza vissuta tramite un colloquio finale.

Un modello articolato che ha richiesto impegno e tempo da dedicare. Così si può spiegare, l’altra faccia della medaglia, ossia delle 28 candidature inziali circa la metà ha poi concluso il percorso. Causa? Impegni scolastici come esami, corsi da frequentare, difficoltà a conciliari tempi e luoghi.

Per Ciessevi l’opportunità posta da Bbetween è stata utile per ri-elaborare l’esperienza fatta e formulare un nuovo percorso di Voluntary Work. Prima gli aspetti positivi. I ragazzi, che hanno terminato il tirocinio, riferiscono di avere acquisito una serie di competenze come: organizzare il lavoro; gestire problemi ed essere proattivi; gestire relazioni e comportamenti; attitudine a collegare teoria e prassi. Mentre sul fronte delle criticità incontrate, alcuni miglioramenti dovrebbero riguardare: un più elevato numero di candidati in partenza; il periodo del tirocinio non coincidente con quello degli appelli degli esami. Inoltre il monte ore previsto si è dimostrato poco efficiente per l’inserimento in percorsi di volontariato con una componente di tipo relazionale.

Bbetween – Voluntary Work è stata un’ottima opportunità, nonché un nuovo canale, per promuovere non solo l’attività di volontariato, ma anche, e soprattutto, la sua valorizzazione concreta nell’esperienza di vita di ragazze e ragazzi che hanno potuto sperimentarsi in contesti e attività nuove, spesso collegate al proprio percorso di studi, in modo da arricchire la propria esperienza professionale.

Di seguito le video-interviste di alcuni partecipanti